Meditate gente…meditate!

Il cervello si può allenare

Sui benefici della meditazione gli studi non mancano. Si va da quelli che la incoraggiano come elisir di lunga vita, a quelli che la ritengono un ottimo antidoto per il controllo del dolore, fino a quelli più recenti che la considerano un rimedio per la pressione alta. A rinforzare le ipotesi sui benefici della disciplina ha provveduto uno studio pubblicato su Plos Biology e ripreso dal New York Times, secondo il quale meditando si potrebbe migliorare notevolmente la capacità di cogliere particolari che solitamente non vengono registrati dal cervello. In pratica l’allenamento alla meditazione migliora la capacità di prestare attenzione a più particolari contemporaneamente.

Troppi stimoli

Il nostro sistema sensorio, premette lo studio, è costantemente bombardato da moltissimi input, ma viste le limitate potenzialità del cervello si finisce per accoglierne solo alcuni e non altri. La novità dello studio di Plos è che attraverso un adeguato training di meditazione sembra possibile “gestire” il flusso di informazioni, migliorando le proprie performance di fronte a un test visivo. Il tipo di meditazione preso in esame è la cosiddetta vipassana, una delle due principali forme di meditazione buddista, detta anche meditazione di visione penetrativa. Questa forma di meditazione non è finalizzata al raggiungimento di stati di assorbimento meditativo e non ha un carattere astrattivo. Al contrario intende sviluppare la massima consapevolezza di tutti gli stimoli sensoriali e mentali, affinché se ne colga la reale natura e ci si incammini per tale via verso la liberazione. In parole più semplici si tratta di far fluire pensieri. Secondo lo studio sono sufficienti tre mesi di intenso training in questo tipo di meditazione per raggiungere risultati, come per esempio la capacità di cogliere eventuali veloci cambiamenti nelle espressioni del viso di chi sta davanti. Come a dire che la mente si può allenare. Ed è la prima volta, spiegano gli autori, che si studia, al di là di tutti gli altri risvolti benefici della pratica meditativa, il rapporto tra meditazione e attenzione. Ma come si è svolto lo studio?

Questione di attentional blink

Lo studio si è basato su uno specifico fenomeno cerebrale, il cosiddetto “attentional blink”, che è quello in virtù del quale se nel giro di pochissimo passano due immagini davanti agli occhi, la prima viene intercettata, la seconda no. E’ come se si verificasse un temporaneo black-out della coscienza impegnata a metabolizzare la prima immagine. Ma il cervello è in grado di afferrare anche la seconda, è possibile, cioè, esercitare un controllo su come si dà attenzione alle cose. E non deve essere necessariamente un controllo volontario. I 17 soggetti presi in esame nello studio privi di esperienza meditativa, hanno trascorso tre mesi presso un centro di meditazione, nel quale hanno “riflettuto” dalle 10 alle 12 ore giornaliere. Un gruppo di controllo si è, invece, limitato a 20 secondi di riflessione di ordinanza. Quindi sono stati sottoposti a un test per misurare l’attentional blink, nel quale dovevano visualizzare uno schermo sul quale comparivano in sequenza delle lettere con due numeri mischiati e da identificare. L’attività cerebrale dei soggetti monitorati è stata registrata con degli elettrodi. Ebbene mentre il primo numero è stato identificato facilmente da tutti non altrettanto si può dire per il secondo numero, che è stato individuato molto più facilmente dai soggetti sottoposti ad allenamento di meditazione intensiva. Con una minore attività cerebrale associata alla visione del primo numero. L’attenzione, concludono gli autori dello studio, è un’abilità flessibile e allenabile.

Fonte: Davidson RJ et al. Mental Training Affects Distribution of Limited Brain Resources. Plos Biology

6 Risposte to “Meditate gente…meditate!”


  1. 1 Gian agosto 4, 2008 alle 5:01 PM

    Ciao a tutti questa mia serie di domande e riflessioni in verità doveva essere inizialmente racchiusa in un post tuttavia prendo l’occasione di questo post di Enza per porle qui in maniera sintetica sperando di sentire anche la vostra opinione in merito.

    Durante la meditazione ho molta difficoltà ad entrare nello stato “lascia che sia” questo perché essendo un auditivo digitale lo stato iniziale della meditazione si avvicina molto allo stato iniziale delle pare. Ora mi chiedevo ma chi ha prevalenze di altri canali cosa prova nelle fasi iniziali della meditazione? È più alta/bassa la soglia di distrazione?

    L’altra questione era la musica. Io di recente ho scoperto, in parte guidato dal buon Nico, le musiche di Holosync (Dive e Immersion provatele a me piacciono un sacco) e così mi faccio sempre accompagnare da cuffie e musiche durante la meditazione. Ho notato però che non sempre la musica ha l’effetto di aiutarmi. Certe volte è un potente fattore concentrante altre funge in maniera opposta come non fosse allineato al mio stato. Ho notato ciò dal respiro. In questo secondo caso tiro via le cuffie e puff improvvisamente sto benissimo. Voi usate la musica? Che musica? E ha sempre lo stesso effetto?

    Dopo un’oretta da una meditazione fatta il mattino presto sono andato a letto un’oretta e ho fatto una serie di sogni non piacevoli. Vi è mai successo? Da cosa potrebbe dipendere?

    Dai che vi ho lasciato tante domande…ora voglio tante risposte 😉

  2. 2 LISA agosto 8, 2008 alle 8:49 am

    Ciao Gian,
    io non credo di poterti aiutare molto….un po’ perchè anche per me essendo un’auditiva digitale il mio meditare corrisponde all’inizio delle pare…e un po’ perchè faccio una fatica enorme a rilassarmi.
    Sicuramente dovrei entrare nell’ottica di fare tanto esercizio…. magari potrei provare con la musica….mi puoi dare piu’ info su quella che hai citato tu?

  3. 3 Gian agosto 8, 2008 alle 12:51 PM

    @Lisa
    Io è un paio di giorni che faccio enormemente più fatica del solito a meditare.
    Le musiche cui accennavo sono quelle di Holosync (http://www.centerpointe.com/). Al di là della spiegazione scientifica delle musiche alcune sono proprio belle. Te le farò ascoltare a settembre!

  4. 4 astridmorganne agosto 9, 2008 alle 8:51 am

    Hello Gian

    io penso che per noi, gli auditivi digitali 🙂 sia molto difficile trovare lo stato di pace mentale mentre meditiamo. In effetti, penso che la musica o qualsiasi altri suoni siano disturbatori per la nostra meditazione perché la nostra mente inizia subito a chiedersi un milione di cose già sulla musica stessa…
    Magari ti consiglio, all’inizio, di meditare senza musica, nella pace completa (magari mettendo anche dei tappi orecchi).
    Poi penso anche che le meditazioni tipo Vipassano non sono efficace per noi, non all’inizio. Perché anche li la mente maccina molto.
    All’inizio io direi che sono molto valide le meditazione guidate, perché non ti permettono molto di pensare per se, invece mettono in moto la mente nel modo giusto con le visualizzazione. Una volta arrivato ad un buon livello con loro (perché comunque hanno tantissimi effetti positivi), si può ripassare ad una meditazione tipo Vipassana perché con l’allenamento si può controllare meglio la mente e dopo un po si riesce meglio “a lasciare andare”…

    Con le medtazione guidate si può lavorare su tantissime cose e penso che per noi auditivi digitali, sia proprio una cosa fatta per noi. Anche perché si riesce proprio a lavorare ad un alo livello intuitivo con il se superiore. Diciamo che la meditazione guidate in se non ha molto importanza perché il nostro Se superiore esce fuori subito! 🙂 e sono anche proprio fatta per gli visivi e auditivi. Invece niente da fare con queste meditazione per i cinestici: per loro va benissimissimo la Vipassana fatta proprio per “le sensazioni”.

    Comunque, come giustamente dice Lucia e Nicola, si utilizza il nostro proprio “tipo” per iniziare a capire bene dove siamo, e sappendolo, si va a migliorare anche tutti gli altri lavorando sopra :))))

    In questo periodo di caldo, poi, è difficilissimo meditare tranquillamente o fare altro di “terapeutico” tipo Shiatsu o Reiki.
    Mi sono reso conto con il tempo che il Sole e l’estate ci da veramente maggiore carica energia fisica, e dunque abbiamo automaticamente poca spinta per progredire nel spirituale (come se il corpo appaga in certo senso la mente).

    Allora è il momento giusto per prendere delle forze fisiche (e via i sport fisici, nuoto, camminare, correre….)per l’autunno…perché li, si, ci sarà una grande spinta spirituale!

    E’ bello anche seguire le stagione e quello che ci richiede il nostro corpo senza obbligarlo…bisogna asoltarci 🙂

    dunque, buone ferie a tutti, e buon riposo!

    un abbraccio grande a tutti i Lucini e a te Gian.
    astrid

    ps. mi mancate tutti e non vedo l’ora di riverdvi in settembre!!!!

  5. 5 Gian agosto 9, 2008 alle 10:43 am

    @Astrid
    Io purtroppo non trovo tanta differenza con le meditazioni guidate. Nel senso che dipende molto dalla mia personale giornata anche l’effetto di quelle. Ne ho qualcuna e devo dire che spesso la voce mi concentra all’inizio poi mi disturba. Forse una soluzione è provare uno dei tre metodi (musica e non, guidata e non) e vedere quello che si abbina meglio alla giornata 🙂

    Non ci avevo pensato che in questi giorni di caldo meditare poteva essere più difficile perché il nostro corpo era chiamato più al movimento che alla meditazione.
    Tu dici vi sia una correlazione tra stagioni e propensione alla “spiritualità”?

    A presto

  6. 6 astridmorganne agosto 9, 2008 alle 5:18 PM

    Hello Gian

    uhhhuuuu, non pensavo che la concentrazione si faceva di meno anche nelle meditazione guidate 😦 allora forse è proprio questione di pratica, o come dice te, sicuramente devi trovare quello che fa per te provando un po tutti i metodi.

    Non penso che ci sia una correlazione tra stagini e spiritualità, ovvero, in questo senso non volevo dire che c’è meno spiritualità nei perdiodi estivi, solo che è diversa ed è piu facile farla tramite “il corpo”. La spiritualità non è una cosa da fare, ma un modo di essere. Si può meditare anche pulendo i pavimenti a casa 🙂
    Infatti, la spiritualità è prima di tutto essere presente nel momento presente. Se fa caldo e la mente soffre del caldo e penso che sarebbe meglio nuotare in un bel mare blu: anche questo è spirituale! 🙂 Penso che l’ambiente cambia comunque il modo di essere di una persona, dunque, l’iverno si è piu introversi, l’estate piu estroversi. Il bello è seguire questo flusso, non trovi?
    Poi, come dicevo, si può essere spirituale sia in un ashram in india a meditare, come sulla spiaggia di Rimini…quello che siamo lo siamo, dovunque siamo, e qualunche cosa facciamo.

    Buon estate e te e a tutti i Lucini 🙂
    un bacio grande

    astrid


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